Un libro uscito di recente in Francia mette in dubbio le idee prevalenti che si hanno sul rapporto che gli uomini hanno col sesso e con l’amore . Si intitola Les hommes, le sexe et l’amour (Les Arènes) e l’ha scritto Philippe Brenot, psichiatra, antropologo e sessuologo all’Università Paris-Descart, che nel volume rivela i dati dell’inchiesta da lui condotta su 2153 uomini eterosessuali che vivono in coppia (età media 43 anni) e che hanno risposto a un questionario di un centinaio di domande. I risultati dell’inchiesta francese, spaziano dalla percezione dell’aspetto del proprio pene (considerato «bello» dal 71 per cento degli intervistati) alle posizioni preferite, andando a caccia dell’ «uomo nuovo»– profondamente evoluto nel corso degli ultimi decenni – di cui parla Brenot. Mettendo a confronto l’idea comune – ciò che siamo abituate a pensare – e i segnali della metamorfosi del maschile ancora in corso. Con qualche sorpresa. E diverse conferme.
Comunicare
Gli uomini non parlano volentieri della propria intimità
Poiché il libro, e l’inchiesta, nascono proprio per far parlare gli uomini – che hanno tutti partecipato e risposto senza problemi – il cliché è presto smontato. È vero e rimane vero che per un uomo il sesso è qualcosa che si fa, non che si dice. Però il 70 per cento – e sale al 78 tra i più giovani – dichiara di aver parlato dei propri desideri e aspettative sessuali con la partner.
Ora. La questione riguarda semmai l’ascolto, il parlare insieme, e dunque il comprendersi davvero. La difficoltà più grande è capire le aspettative sessuali della compagna (risposte frequenti: «Non lo so»; «Non ne ho la minima idea»; «Lei non me ne parla»; «Mistero!»). E l’unica certezza che sembrano avere gli uomini, quello che davvero credono di aver capito bene, è che le donne hanno soprattutto grandi aspettative sentimentali piuttosto che sessuali, quindi cercano dolcezza, complicità, attenzioni, cura, protezione, romanticismo. E se la tenerezza è drammaticamente antitetica al sesso per molti maschi, qualcuno più sgamato – o evoluto, o fortunato, perché dipende anche dalla compagna, sottolinea Brenot – ha invece scoperto che la dolcezza è la via maestra verso il sesso, e racconta le aspettative della partner in un modo non tanto diverso dalle proprie: rapporti a tre o più persone, rapporti anali, rapporti orali, giochi di dominazione e via così.
Sesso VS. amore
Per gli uomini il sesso e l’amore sono due cose diverse
Sorpresa vera. Il più grande totem riguardante la sessualità maschile sembra vacillare. Il 92 per cento dichiara di essere innamorato della propria compagna, non solo: il 52 per cento afferma che sesso e amore sono legati. E il 54 per cento degli intervistati segnala la coppia come primo valore nella propria vita, davanti alla famiglia (31 per cento), al lavoro (11 per cento) e alle passioni personali, con un’inversione completa delle priorità rispetto a 50 anni fa. La penetrazione? È variamente descritta come fusione, comunione, unione,sentimento di simbiosi con la partner, vicinanza cerebrale, la sensazione di donare tutto e tutto ricevere, appartenenza, completezza. E un rapporto sessuale davvero riuscito è «un momento di intimità condivisa» per il 60 per cento degli uomini.
Masturbazione
La masturbazione è una faccenda per ragazzini e, in età adulta, serve a compensare una mancanza
Allora, una volta per tutte: gli uomini adulti, con una stabile vita di coppia, si masturbano. Questa la verità. L’87 per cento degli intervistati dichiara di masturbarsi, la metà di loro almeno due volte a settimana. Lo fanno soprattutto a letto, sotto la doccia, in bagno. E sul divano del salotto (la notte, davanti alla tivù). È una faccenda veloce: dura dai due ai cinque minuti. Supporto d’elezione le immagini pornografiche (l’80 per cento si dichiara interessato e stimolato dalla pornografia) recuperate attraverso Internet – dal sesso di gruppo alla sodomia, all’amore lesbico – mentre una minoranza utilizza l’immaginazione, i ricordi, i fantasmi personali («Mi immagino con una certa collega di lavoro») o anche con la propria donna («Immagino cosa potrei fare con lei»). Per la metà degli uomini la masturbazione è un ansiolitico. Punto. Un sistema per rilassarsi. Poi è un piacere (40 per cento): personale, facile. Solo per il 10 per cento è un sostituto del coito. Per moltissimi, invece, è oltretutto un modo per ritardare l’eiaculazione nel rapporto sessuale. Il 50 per cento dichiara di essersi masturbato davanti alla compagna, che invece risulta molto più restia a fare lo stesso.
Preliminari
Gli uomini vanno subito al sodo
Se c’è un’idea che il femminismo è riuscito a far passare è che i preliminari siano fondamentali. Fiumi d’inchiostro versati per decenni sull’importanza, per le donne, dei giochi sessuali preparatori prima del coito hanno realmente cambiato i comportamenti. E il 56 per cento degli intervistati ammette di metterli in pratica proprio per la donna, piuttosto che per sé. Anche se i più giovani, questo il dato rileante, li considerano un momento importante di eccitazione reciproca («Sono un momento nostro»; «Non è che “servono”, fanno parte del gioco del desiderio e del piacere»). Qualcuno si spinge addirittura oltre, parlando di preliminari non strettamente sessuali ma psicologici, d’atmosfera («I preliminari cominciano a cena, con uno sguardo, una carezza»). Altri, pochi per fortuna, scelgono la pessima metafora automobilistica («Servono a far scaldare la macchina»). Il dato serio è che il 57 per cento teme di deludere sessualmente la partner. Da leggere, variamente, come segnale di una maggior libertà e consapevolezza femminile in campo sessuale, nonché come prova della famosa “ansia da prestazione” maschile, alimentata anche, dice Brenot, “dalla tirannia mediatica dell’orgasmo”.
Insoddisfazione
Gli uomini hanno più bisogno di sesso delle donne
Terreno minato. Su questa faccenda degli uomini che hanno più bisogno (bisogno, non desiderio) e dunque sono in qualche misura autorizzati a sbottonarsi continuamente i pantaloni si consumano molti orribili malintesi, l’affaire Strauss-Kahn insegna. Tant’è: il 63 per cento degli intervistati dichiara insufficiente la frequenza dei rapporti sessuali nella coppia (che è di circa 8 volte al mese). In più, il 38 per cento non si sente libero di fare ciò che desidera con la sua compagna, il 70 per cento ha la sensazione di prendere sempre lui l’iniziativa e l’84 per cento dichiara di sentire una generica mancanza.
Posizioni preferite: al primo posto quella da dietro, all’ultimo quella tradizionale del missionario. La situazione si inverte, quasi comicamente, al momento di indicare la posizione realizzata nell’ultimo rapporto, dove svetta su tutte la missionaria. Leggere il dato di questa insoddisfazione maschile è complicato. Sicuramente c’è di positivo la novità del rispetto dei tempi e della disponibilità femminile. Ma d’altro canto, segnala Brenot, attenzione: la percezione di una frequen za sessuale insufficiente è inquinata dall’idea terroristica e stereotipata di un uomo che “deve” desiderare continuamente ed essere sessualmente iper-attivo.
Orgasmo
Il piacere degli uomini è semplice e quasi automatico
Orgasmo maschile, questo sconosciuto. Non ne sappiamo molto, dice Brenot, anche perché gli uomini ne parlano poco. Il piacere maschile è diviso in quattro tempi, ed è descritto da tutti con le medesime parole. La prima fase è quella dell’eccitazione, con calore, tremore, brividi, formicolio, spasmi, aumento della frequenza cardiaca. Seconda fase: l’esplosione, corrispondente al piacere vero e proprio. Terza: la piccola morte, un periodo in cui la sen-sazione è di perdere coscienza, di uscire dal corpo. Quarta: il rilassamento, totale, assoluto. Ma c’è una sorpresa. Il 31 per cento dichiara di non avere orgasmi a tutti i rapporti.
Colpevole principale un eccesso di controllo dell’eiaculazione, in virtù dell’idea, ancora una volta, di performance sessuale, di sessualità ideale e idealizzata.
Bellezza femminile
Gli uomini desiderano solo donne belle e giovani
La vista è il principale supporto maschile per l’eccitazione. Un bel corpo, un viso armonioso sono segnali che risvegliano il desiderio maschile. Come dire: inutile girarci intorno, qui non ci piove. Il 58 per cento pensa che per desiderare una donna il fatto che sia bella è importante. Però un bel 40 dichiara ch ela bellezza forse conta, ma poco o addirittura pochissimo a confronto dei sentimenti e della personalità. E, contro ogni aspettativa, addirittura il 60 per cento afferma che il fatto di vedere invecchiare la propria compagna non ha (o non avrà, per i più giovani) alcuna ripercussione sul desiderio. Ancora, un significativo 40 per cento dice che l’eventuale aumento di peso della partner non inciderà sull’interesse per lei. Se ci mettiamo pure che solo il 47 per cento ritiene importanti gli abiti, l’eleganza e la biancheria intima (il che vuol dire che a più della metà non importa assolutamente nulla), molte delle convinzioni femminili circa la seduttività e il desiderio si incrinano. Insomma, stiamo tutto il tempo a cercare di essere ossessivamente magre e giovani, spendendo capitali in vestiti e lingerie. E loro sembrano (sembrano?) invece mostrare una sorprendente indipendenza di pensiero. L’ennesima prova – sottolinea Brenot – che uomini e donne non parlano della stessa cosa quando usano la parola “desiderio”.
Potere
L’uomo ha una posizione dominante nella coppia
La domanda del questionario è precisa. Temete le reazioni della vostra compagna? Sì, risponde il 46 per cento, qualche volta, ammette il 52. Il segnale sembra chiaro: il rapporto di forza tra uomini e donne all’interno della relazione è mutato, soprattutto dopo gli anni ’80, e soprattutto tra i più giovani. Questo non toglie che molti uomini tra le mura domestiche siano ancora violenti e maschilisti. Però la tendenza contraria si intravede. Portandosi dietro la comparsa di nuovi problemi: la perdita di mascolinità, che alle donne non piace. E la quadratura del cerchio con la quale i poveri maschi contemporanei si stanno ancoravanamente misurando: essere teneri e solidi allo stesso tempo. Confortante – sempre che non si tratti di semplice conformismo a un’idea di socialmente corretto – l’80 per cento, che dichiara ininfluente il fatto che la compagna abbia uno status sociale o professionale superiore al proprio.
Paternità
La gravidanza della compagna e l’arrivo di un figlio modificano il desiderio dell’uomo
Non è vero. Ecco i numeri: 53 per cento gli uomini che non hanno subito nessuna modificazione del desiderio durante la gravidanza della compagna, 70 per cento quelli che sessualmente, non hanno fatto una piega una volta che lei è diventata madre. Il divario tra i due dati dipende dall’ingombro del pancione, che può oggettivamente limitare o cambiare le abitudini intime e sessuali. Insomma, la madre resta una donna, e la tradizionale dicotomia “mamma”/”puttana” è ormai roba vecchia. Grandi numeri anche per la domanda sulla gelosia verso il nuovo arrivato, che il 70 per cento dichiara di non provare. Poi certo, c’è un 55 per cento (soprattutto tra gli under 35) che considera il figlio come un possibile ostacolo per la coppia innamorata. Il figlio rappresenta un momento di transizione, molte coppie giovani entrano in crisi: la difficoltà c’è, sottolinea Brenot. Perché non è semplice passare da un’intensa intimità sessuale al nuovo equilibrio imposto dalla presenza e dalle richieste del piccolo, pur se desiderato.
Fedeltà
Gli uomini sono tendenzialmente infedeli
La fedeltà è un valore importante per l’80 per cento degli intervistati (che sale all’88 per i più giovani). Però bisogna leggere bene tutti i numeri. Ecco, per esempio, la domanda: avete già avuto una relazione extraconiugale? Risponde sì il 40 per cento (solo il 24 per cento delle giovani generazioni). Il che fa un po’ vacillare l’idea granitica di fedeltà come valore assoluto. In realtà, al netto di tutto, sembra trionfare la tolleranza: il 62 per cento dichiara che perdonerebbe la compagna in caso di tradimento, di più gli over 50 (76 per cento) che i giovani sotto i 35, decisamente più integralisti.
Fantasie
La fantasia erotica maschile per eccellenza è fare l’amore con due donne
Be’, qui nessuna sorpresa. È vero. Uno dei “fantasmi” sessuali maschili per eccellenza è il rapporto a tre, e il classico dei classici è: due donne e un uomo. Più in generale, il catalogo è ricco di varianti: due donne e due uomini, due uomini e una donna, fino all’ammucchiata. Altro must, gettonatissimo, quello dei rapporti anali, collegato, anche, a fantasie sadomaso. E poi le stranezze logistiche: «Fare l’amore su un’isola dell’Oceano Indiano» (esotico), «Fare l’amore sul tetto della mia macchina» (equilibrista), «Fare l’amore in un confessionale» (ecclesiastico). Molti fantasmi somigliano a desideri, piuttosto che a sogni: «Che la mia donna mi saltasse addosso per fare l’amore», «Che mia moglie si masturbasse davanti a me», «Che fosse pronta a fare qualunque cosa in qualunque posizione», «Mia moglie e sua sorella, tutte e due insieme». Ma c’è anche qualcuno che taglia corto: «I miei fantasmi io li ho già tutti realizzati».
fonte: http://www.elle.it/emozioni/sesso/news/a1206741/cosa-pensano-uomini-sesso-amore/